Da Romano Ruju, Francesco Masala, Gianfranco Mazzoni

Adattamento per voci di donna Rita Atzeri

Con Rita Atzeri, Maria Grazia Bodio, Isella Orchis, Gisella Vacca

Durata 50 minuti circa

Scheda Artistica 

A qualcuno il nome di Pasqua Selis Zau, nota Paskedda Zau, non dirà nulla. Eppure è lei la popolana nuorese, madre, vedova, di dieci figli, che il 26 aprile del 1868 scatenò la sommossa popolare contro gli effetti della Legge delle Chiudende (il provvedimento legislativo emanato nel 1820 durante la dominazione sabauda in Sardegna, che autorizzava la recinzione dei terreni fino ad allora considerati, per tradizione, di proprietà collettiva, introducendo di fatto la proprietà privata), quando contadini e pastori protestarono contro la volontà del Consiglio Comunale di Nuoro di voler privatizzare le terre pubbliche. Quella rivolta è passata alla storia come “Su Connottu”, dal grido levato da Paskedda, “A su connottu, torramus a su connottu!”, al “conosciuto”, alla consuetudine. Nell’opera di Ruju, poi arricchita dalle ballate di Francesco Masala e riscritta per la scena dal regista Gianfranco Mazzoni, la narrazione è affidata principalmente agli uomini. Nel racconto al femminile pensato dal Crogiuolo, a dare lettura del testo, adattato, saranno Rita Atzeri, Maria Grazia Bodio, Isella Orchis, due attrici storiche del Teatro di Sardegna, e Gisella Vacca: “Un tentativo, senza stravolgere i contenuti della narrazione, di riportare equilibrio alla vicenda, almeno sul piano interpretativo delle voci in scena”, specifica Atzeri.

Alcune note storiche. Il 26 aprile del 1868 i moti popolari nuoresi culminarono nella sommossa di Su Connottu, dal grido di battaglia della popolazione ormai esasperata, a distanza di 80 anni dal 1796, quando i sardi scesero in piazza per protestare contro la tirannia feudale al canto di “Procurad’ ‘e moderare Barones sa tirannia”. Allora a guidarli fu Giovanni Maria Angioi, a Nuoro invece il popolo scese in piazza guidato da una popolana, Paskedda Zau. Il motivo scatenante fu dato dall’amministrazione comunale, che, ispirandosi alla Legge delle Chiudende, fu autorizzata ad abolire i diritti di uso comune dei territori comunali da parte dei cittadini residenti e a mettere in vendita al migliore offerente i terreni interessati. Tutto ciò doveva anche concorrere a finanziare gli inglesi della Compagnia della Ferrovie che allora realizzavano le prime strade ferrate sarde. Questo provvedimento comportò di conseguenza a pastori e contadini il non poter più usufruire dei terreni destinati al pascolo e alle coltivazioni, facendo mancare loro l’unica fonte di reddito e di sostentamento.

Il crogiuolo, Spazio Fucina Teatro,
Centro culturale La Vetreria – Cagliari Pirri
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Direzione artistica Rita Atzeri

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