Inaugurazione della personale di Giulia Piras

Verrà inaugurata sabato 1 dicembre, alle ore 19.00, negli spazi di Fucina Teatro, nel centro culturale La Vetreria di Pirri la mostra fotografica di Maria Giulia Piras, visibile fino al 13 dicembre, dal lunedì al venrdì ore 9 – 13 e la sera su appuntamento.

Marcondiro

La terra è tutta nostra, Marcondiro’ndera – ne faremo una gran giostra, Marcondiro’ndà.”

Il progetto prende forma in un quartiere laterale rispetto alla città di Cagliari, spesso dimenticato o addirittura evitato, sicuramente degradato a causa di un’urbanistica che in passato ha privilegiato logiche commerciali e speculative a danno dell’umanità e delle necessità dei singoli abitanti.

La bellezza del paesaggio marino e la dolcezza del vecchio borgo, nato negli anni ’50 per risolvere un problema agli abitanti sfollati che trovarono rifugio durante la guerra nel vecchio Lazzaretto, vennero alterate dall’edificazione dei palazzi destinati ad alloggi popolari.

Erano gli anni ’70 quando il quartiere cominciò a prendere forma per diventare quello che ora conosciamo. Anni di grande fermento, di contestazione politica, di grandi tensioni. Gli anni dell’austerity, della strategia della tensione, gli anni di piombo.

De André pubblica Storia di un Impiegato, Rino Gateano canta ‘’Chi vive in baracca, chi suda il salario ’’ e .. ‘’Chi gli manca la casa, chi vive da solo ’’.

Nello stesso periodo in cui sorgevano quartieri come la Romanina a Roma, lo Zen di Palermo, Scampia a Napoli, il quartiere di Sant’Elia veniva investito da una montagna di cemento con il nobile intento di fornire un alloggio alle tante famiglie che ne avevano bisogno, ma di fatto relegando ai margini della vita cittadina migliaia di persone.

In questo disarmonia architettonica, in questo quartiere chiuso tra il colle, il mare, e gli insediamenti militari, gli abitanti della ‘città centrale’ collocano, irragionevolmente e immotivatamente, la parte meno sana della popolazione. Quella che fa paura, quella da evitare.

Ed è in questo contesto che ho voluto inserirmi cercando di vedere oltre l’incuria che le strutture fatiscenti suggeriscono ad un primo sguardo.

L’amicizia offertami da alcuni abitanti mi ha condotto dalla dolcezza del vecchio borgo alla rudezza dei palazzoni, trovando nello sguardo dei bambini il legame tra le due realtà ed il vero punto di forza di questo luogo.

Allegria, vivacità, gioia, vitalità, purezza, interesse, libertà, curiosità, contrastano il degrado opponendosi con forza ad un destino a cui non vogliono arrendersi.

Il mio è un progetto che vuole cogliere momenti giocosi o artistici dei bambini in un contesto con potenzialità straordinarie ma purtroppo a volte ruvido e ostile.

I soggetti sono esclusivamente bambini o adolescenti appartenenti a famiglie del quartiere che, grazie alla loro naturalezza e spontaneità, mi hanno permesso di evitare l’eccessiva schematica programmazione degli scatti.

La “prepotenza” positiva dei bambini che impongono la loro visione della vita e la speranza di un futuro migliore sembra dire: NOI CI SIAMO e se ci lasciate fare cambieremo il mondo.

La realtà è che un pallone, una scatola di gessetti, un libro e un mazzo di matite colorate sono state il veicolo per mezzo del quale gli occhi dei bambini hanno restituito bellezza e luce all’ambiente circostante.

Maria Giulia Piras

Il crogiuolo, Spazio Fucina Teatro,
Centro culturale La Vetreria – Cagliari Pirri
Per informazioni: tel. 070 0990064 – 334 8821892

info@ilcrogiuolo.eu
ilcrogiuolo@gmail.com

Direzione artistica Rita Atzeri

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