NURARCHEOFESTIVAL 

XVII edizione

Il teatro contemporaneo nei siti archeologici della Sardegna

10 – 31 luglio 2025
BaressaUrzuleiVillagrande StrisailiVillanovaforru

Il NURARCHEOFESTIVAL giunge a tagliare il traguardo della XVII edizione. Puntuale come un orologio, la rassegna storicamente organizzata dal Crogiuolo – sotto l’ormai consolidata co-direzione artistica, rinnovata per i prossimi tre anni, di Iaia Forte, attrice che non ha bisogno di presentazioni, amica di vecchia data del festival, e Rita Atzeri, anima della compagnia cagliaritana fondata da Mario Faticoni – ancora una volta celebrerà il connubio, dal 10 al 31 luglio, fra il patrimonio culturale dell’Isola e il teatro, e altri eventi di spettacolo, in luoghi di grande pregio archeologico e non solo. Il cuore del festival anche quest’anno risiederà nei siti di Villanovaforru, “comune scelto – come ricorda Rita Atzeri – perché il primo atto del NurArcheo si svolse tempo fa lì, al Nuraghe Genna Maria, con lo spettacolo Deinas”. Ma il NAF 2025 solcherà non solo i territori della Marmilla ma anche quelli dell’Oristanese con Baressa e dell’alta Ogliastra con Urzulei e Villagrande Strisaili.

Una programmazione particolarmente nutrita, serrata e ricca quella dell’edizione numero diciassette del NAF, in scena sfilerà una parata di livello assoluto, che vede protagonisti attrici e attori fra i più rappresentativi del panorama teatrale italiano. Cinque nomi per tutti: Carlo Cecchi, l’ospite d’onore, una vera gemma del festival, Iaia Forte, Marco Baliani, Lucilla Giagnoni, Alfonso Santagata, non certo da meno. Insieme, anche altre importanti compagnie nazionali, del teatro di innovazione e non, regionali, giovani emergenti di grande talento, residenze artistiche e laboratori.

L’edizione 2025 del Nurarcheofestival è da incorniciare”, sottolinea Rita Atzeri. “Segna per noi l’importante conferma del riconoscimento ministeriale, tutt’altro che scontato visto quanto accaduto al settore danza in Sardegna e al Teatro La Pergola sul fronte nazionale. Importante anche il riconoscimento fra i progetti a finanziamento triennale ottenuto dalla Fondazione di Sardegna. Abbiamo avuto la gratificazione di ricevere la richiesta di adesione al circuito del festival da parte del Comune di Urzulei, e per noi questa è un’attestazione del buon lavoro svolto negli anni sul territorio.

Dal punto di vista artistico – prosegue Atzeri – si conferma la presenza di artisti di spicco: fiore all’occhiello la presenza di Carlo Cecchi, Iaia Forte, Marco Baliani e Lucilla Giagnoni, in particolare. Molto importante la conferma della parte didattica con il laboratorio di Alfonso Santagata e la residenza artistica di Bam Teatro.

Il festival – conclude la codirettrice artistica – è sempre più un’officina di idee, come sarà evidente soprattutto nella seconda parte della programmazione, dedicata agli allestimenti ‘site specific’ che presenteremo fra agosto e settembre prossimi”.

Anche quest’anno, come da tradizione consolidata, si svolgeranno le visite guidate ai siti archeologici che poi diventeranno suggestivi palcoscenici per accogliere gli spettacoli serali.

NurArcheoFestival è organizzato da Il crogiuolo, con il contributo del MiC, dell’Assessorato della Cultura della Regione Sardegna, della Fondazione di Sardegna e il sostegno dei Comuni di Villanovaforru, Baressa, Urzulei, Villagrande Strisaili.

IL PROGRAMMA

Il nucleo principale della XVII edizione del NurArcheoFestival sarà concentrato, come anticipato, a Villanovaforru. Due le anteprime.
Giovedì 10 luglio, alle 21.30, nell’area archeologica di Pinn’e Maiolu la compagnia Muta Imago, nata a Roma nel 2006 e già solida realtà della scena nostrana, presenta, in prima regionale, DOPO IL DILUVIO, regia di Claudia Sorace, drammaturgia e suono a cura di Riccardo Fazi, voci di Fazi e Sorace (direzione tecnica e luci di Maria Elena Fusacchia), una produzione Index, in collaborazione con FOROF.
Dopo il diluvio è una lecture performance che viaggia nel tempo, muovendosi dai luoghi in cui si installa per immaginare destini e fughe lontane. La scrittura parte da una intuizione semplice: Claudia Sorace e Riccardo Fazi, affiancati dal canto di Sara Bertolucci e dalle musiche originali di Lorenzo Tomio, danno vita a un racconto epistolare i cui protagonisti si muovono nel tempo a partire dal luogo in cui si trovano. Seduti nelle loro postazioni, come intenti in una forma di meditazione o di preghiera, i due dialogano senza mai rivolgersi la parola direttamente, concentrati a captare e rimandare segnali da altri tempi. Le loro voci si intrecciano e viaggiano nel tempo e nello spazio, mentre si interrogano su una domanda fondamentale: che ne sarà di noi? Fra racconto sonoro e concerto immersivo, Dopo il diluvio è una drammaturgia archeo-futuristica che parla di ognuno di noi, generata da una riflessione sui luoghi dove il tempo si sedimenta e si stratifica nella forma di rovine archeologiche, sovrapposizioni stratigrafiche, mosaici architettonici. La forma di Dopo il diluvio si genera ogni volta a partire da dove si installa. Può rivolgersi a un pubblico fermo o in movimento, produrre un ascolto collettivo (tramite impianto audio) o individuale (tramite un sistema di cuffie wi-fi).

La seconda anteprima sabato 12, sempre a Villanovaforru, sempre a Pinn’e Maiolu, alle 21.30, la prima regionale di MISS MOTHER, nuova produzione firmata Teatro del Loto, scritta da Emilia Agnesa, con Bianca Mastromonaco, attrice stabile della compagnia del Loto, contributo stand-up comedy di Xhuliano Dole, consulenza alla regia di Francesca Orsini, luci di Eva Sabelli. Testo e spettacolo hanno vinto nello scorso dicembre il Premio di drammaturgia al Concorso FUIS (Federazione Unitaria Italiana Scrittori), assegnato ad autori/autrici di teatro under 40. Emilia Agnesa, nata e cresciuta a Cagliari, formatasi come attrice al Teatro Massimo, vive a Roma, dove nel 2021 si è diplomata in drammaturgia e sceneggiatura allAccademia Nazionale dArte Drammatica Silvio dAmico.  
Liberamente ispirato alla triste vita di JonBenét Ramsey e Cheslie Kryst, Miss Mother racconta il rapporto morboso tra una madre e una figlia in un mondo schiacciato dalla competizione e dal sogno capitalistico. Monica è una madre single che spinge la figlia di 10 anni, Erika, a partecipare a estenuanti concorsi di bellezza per piccole miss, infarcendola di slogan e tattiche vincenti. Durante lennesima gara, Erika ha un blocco: non vuole più competere e non riesce a spiegare il perché. La madre cerca di spronarla a non mollare, ma questo non farà che peggiorare la situazione. La verità nascosta dietro il rifiuto della bambina aprirà uno squarcio insanabile tra le due, rivelando un mondo di soprusi. Dopo anni, Monica è ora pronta a raccontare la sua storia, che è anche la storia di Erika.
Miss Mother affronta con toni crudi e grotteschi una delle competizioni più pesanti al mondo: quella tra madre e figlia. Uno spettacolo irriverente, pop, che in un lungo flusso di coscienza strizza l’occhio alla stand up comedy e a fatti di cronaca realmente accaduti, rivisitando il mito della cattiva madre che per apparire farebbe di tutto.

Dopo le due anteprime, il “core” del NAF 2025 parte martedì 15 luglio, snodandosi e articolandosi, come detto, fra Baressa, Urzulei, Villagrande Strisaili e, per l’appunto, Villanovaforru, cuore del festival. Dove, al Museo archeologico, alle 19.30, andrà in scena AMORI DA PALCOSCENICO, con Stefano Ledda, Marta Proietti Orzella, Rossella Faa (produzione Teatro del Segno). Da Shakespeare, Goldoni, Rostand, lo spettacolo porta sotto i riflettori un susseguirsi di scene amorose, giochi, schermaglie, passioni e turbamenti tratti dalle più celebri opere della letteratura teatrale. Il pubblico vede alternarsi sotto i propri occhi alcune famose pagine, ma anche quelle meno conosciute, dalle più leggere alle più drammatiche, dal balcone di Romeo e Giulietta alla passione di Cyrano per la bella Rossana, dalla difficile conquista della Bisbetica Lisetta alla gelosia di Otello. Insomma, dalla commedia degli equivoci alla tragedia, le mille sfumature di colore dellamore. In scena anche la divertente partecipazione dell’attrice e cantante Rossella Faa, che, come un vero cantastorie, esalta con la sua musica e i suoi racconti i momenti dello spettacolo, rendendo ancora più vivace l’interazione con il pubblico.
Sempre il 15 alle 19.30, ma a Villagrande Strisaili nell’area archeologica di S’Arcu ‘e is Forros, UN AMORE DI SUORA, monologo teatrale a voce femminile su testo di Massimiliano Fois, con Elisabetta Dettori, che cura anche la regia, musiche di Quirico Solinas (produzione Teatro d’Inverno).
Una donna, una suora di clausura in convento da 23 anni, affronta un percorso che attraverso il racconto della sua vita la porta alla consapevolezza di sé. Un racconto a tappe, quello di Rebecca, nel quale la protagonista passa da un quasi totale buio di coscienza, dove riaffiorano i ricordi di un passato tormentato in cui si riscopre vittima dei condizionamenti dellanima, alla comparsa del dubbio, fino alla visione della luce in fondo al tunnel.
Alle 20.30 si torna a Villanovaforru, al Museo Genna Maria, che accoglierà la prima nazionale di CANTO LA GUERRA E L’UOMO, tratto dall’Eneide di Virgilio, drammaturgia e regia di Paolo Panaro, attore di grande esperienza, presenza ormai abituale al NAF (produzione Compagnia Diaghilev). Prosegue il percorso di Panaro, che da tempo sviscera i poemi classici, dall’Odissea di Omero (“Il viaggio di Ulisse”) all’Eneide, appunto, di Virgilio (aveva già portato in scena “Il racconto di Enea”).

L’attore pugliese, attraverso il suo adattamento, cerca di rendere l’opera di Virgilio accessibile al pubblico di oggi, riletta e riproposta, con il suo racconto di viaggio e di guerra, esplorandone tematiche e personaggi, con un linguaggio teatrale contemporaneo. 
La serata del 15 si chiude, ancora a Villanovaforru, alle 21.30, a Pinn’e Maiolu, con la compagnia ravennate Fanny & Alexander, altra importante ospitalità nazionale, conosciuta per la sua sperimentazione e contaminazione fra diversi linguaggi artistici – teatro, arti visive, letteratura e musica – per la creazione di spettacoli, performance, opere liriche, installazioni, che porta in scena la prima regionale di SE QUESTO È LEVI, Premio Speciale Ubu nel 2019 a Fanny & Alexander per il progetto, regia di Luigi Noah De Angelis, drammaturgia di Chiara Lagani, con Andrea Argentieri, Premio Ubu nel 2019 come miglior attore o performer under 35.
Argentieri veste i panni dello scrittore Primo Levi, assumendone la voce, le gestualità, le posture, i toni, i discorsi in prima persona. È un incontro a tu per tu, in cui lo scrittore, a partire dalla verità che lo ha ispirato nelle sue opere, testimonia la sua esperienza nei lager nazisti con una tecnica di testimonianza lucidissima, di scrematura della memoria, con la trasparenza di uno sguardo capace di esprimere lindicibile attraverso il perimetro apparentemente sereno della ragione.
Tre luoghi simbolici sono stati individuati in cui incontrare lo scrittore: uno studio privato, unaula magna e la sala di un consiglio Comunale. Ognuno di questi tre luoghi esprime una domanda diversa in relazione a tre differenti opere di Levi: Se questo è un uomo”, Il sistema periodico”, I sommersi e i salvati. Grazie alla tecnica del remote acting, Andrea Argentieri compone un ritratto dello scrittore che si basa sulla vertigine di una domanda: quanto questa testimonianza è ancora urticante e capace di parlarci tramite la sensibilità di un attore che si lascia attraversare dai materiali originali a noi rimasti di quello scrittore?

Il giorno successivo, mercoledì 16, Baressa ospita alla Casa Museo, alle 21.30, uno degli appuntamenti maggiormente attesi, se non il più atteso, del NurArcheoFestival: CARLO CECCHI legge LEOPARDI. Il grande attore, e regista, un maestro della scena teatrale, e non solo, italiana, ha spesso letto e interpretato opere di Leopardi, inclusi alcuni dei suoi canti più famosi, dimostrando sempre il suo interesse e la sua profonda comprensione della poetica leopardiana. Ha lavorato, per esempio, con Licia Maglietta, che ha recitato “L’Infinito” in uno spettacolo diretto da lui. Ha esplorato temi centrali della poesia leopardiana come l’amore e la condizione umana, e attraverso le sue interpretazioni ha cercato di portare alla luce la profondità emotiva e il pessimismo cosmico che caratterizzano il pensiero di Leopardi. Al NAF 2025 porta la prima nazionale di una nuova ri-lettura, di un nuovo sguardo sull’opera del grande poeta di Recanati.
Carlo Cecchi, fiorentino, classe 1939, fin dalle esperienze con la cooperativa Granteatro da lui fondata nel 1971, sia come regista, sia come interprete caratterizzato dalla recitazione fortemente antinaturalistica, ha perseguito una forma di teatro in cui il recupero del teatro popolare, soprattutto napoletano (da Scarpetta a Eduardo De Filippo) si fondeva con ricerche d’avanguardia ispirate all’esperienza di Brecht e del Living Theatre. Ha diretto e interpretato autori diversi come Brecht, Majakovskij, Büchner, Molière, Pinter, Shakespeare, Beckett, raggiungendo i migliori esiti con Pirandello (L’uomo, la bestia e la virtù, 1976), Bernhard (Claus Peymann compra un paio di pantaloni e viene a mangiare con me, 1990), Beckett (Finale di partita). Al cinema ha interpretato, tra gli altri film, Morte di un matematico napoletano di Mario Martone (1992), Il bagno turco di Ferzan Ozpetek (1997), Arrivederci amore, ciao di Michele Soavi (2006), Miele (2013) di Valeria Golino, Martin Eden (2019) di Pietro Marcello.
Sempre il 16 luglio, ma a Villagrande Strisaili a S’Arcu ‘e is Forros, alle 19.30, CANTO LA GUERRA E DIDONE, tratto ancora dall’Eneide di Virgilio, drammaturgia e regia di Paolo Panaro (prima nazionale).
A Urzulei, invece, in Piazza Fontana Vecchia, alle 21.15, PAESAGGI INTERROTTI, una performance multidisciplinare con il paesaggista e land designer Luigi Usai, e gli artisti dell’Accademia del Tempo, concept e regia di Ornella D’Agostino, testi e musica di Luigi Usai, Luca Marcia, Andrea Melis, Fatima Dakik, video di Raul Anderson, Alonso Crespo, Ornella D’Agostino, Su Logu di Luigi Usai. In collaborazione con Stalker Teatro, La Casa di Quartiere, Associazione Didee – arti e comunicazione e altri partner del territorio, produzione di Carovana SMI – Suono Movimento Immagine.

Giovedì 17 luglio altro importante appuntamento in programma: a Baressa, alla Casa Museo, alle 20.30 arriva Iaia Forte in HANNO TUTTI RAGIONE, adattamento dal romanzo di Paolo Sorrentino, canzoni di P. Catalano e P. Di Capri eseguite da Fabrizio Romano (elementi scenici: Marina Schindler e Katia Titolo; aiuto regia: Carlotta Corradi; disegno luci: Paolo Meglio; produzione: Pierfrancesco Pisani e Offrome in collaborazione con Infinito srl).
Iaia Forte, versatile e pluripremiata attrice, torna a lavorare con Paolo Sorrentino dopo il successo del film premio Oscar “La grande bellezza”. Nello spettacolo “Hanno Tutti Ragione”, riadattato dall’attrice a partire dall’omonimo romanzo di Sorrentino, Iaia Forte è Tony Pagoda, base del personaggio di Toni Servillo nel film L’uomo in più di Sorrentino, cantante napoletano all’apice, mentre aspetta di tenere il concerto più importante della sua carriera: si esibirà al Radio City Hall di New York davanti a Frank Sinatra. L’attrice napoletana in questo monologo-concerto lo interpreta con naturalezza, plasmando un personaggio per niente scontato, simpatico e insopportabile, mito contemporaneo dall’irriverente irrequietezza.
Diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia, Iaia Forte ha debuttato in teatro con Toni Servillo, e ha collaborato a lungo con il gruppo “Teatri Uniti”. Sempre a teatro ha lavorato con maestri come Leo De Berardinis, Mario Martone, Carlo Cecchi, Federico Tiezzi, Valerio Binasco, Emma Dante, Alfonso Santagata, Luca Ronconi, partecipando a spettacoli tra i più premiati dalla critica degli ultimi anni. Al cinema ha esordito con “Libera” di Pappi Corsicato.
A seguire, la Casa Museo, alle 21.30, accoglierà LA DAMA DEGLI ARGONAUTI, di e con Lorenza Zambon (produzione Teatro delle Ariette).

Venerdì 18 a Urzulei, alle 19, in Piazza Fontana Vecchia HISTOIRE NATURELLE – Corps exaltes Poesie du present, spettacolo in prima nazionale con Magdalena Hidalgo Witker e Nicolas Moreno (produzione Cie.adeux Compagnia Francese).
Alle 20.30 a Villagrande Strisaili, a S’Arcu e is Forros, ecco approdare un’altra presenza di punta: Marco Baliani con la prima regionale del suo QUANDO GLI DEI ERANO TANTI, dedicato alle scritture di Roberto Calasso, regia di Maria Maglietta, una produzione Casa degli Alfieri.
Questo spettacolo – partendo dalle pagine di Calasso – nasce dal desiderio di intrecciare quelle narrazioni mitiche che nel tempo sono affiorate sulla superficie del mio mare e che stanno lì come isole su cui è sempre possibile tornare ad abbeverarsi e nutrirsi”, spiega Baliani. “Ma loralità del mio narrare non si esaurisce nelloffrire la visione o meglio lascolto di quei territori numinosi e misteriosi. Ognuno di quei miti racchiude altre strade, un susseguirsi di rimandi, di crocicchio in crocicchio, verso altre mappe immaginative, mappe che si possono percorrere. Ognuna di quelle strade illumina anche esperienze del mio vivere, i crocicchi della mia esistenza, quelle linee dombrache segnano i passaggi generazionali. Così il racconto apre a pensieri imprevisti, a sorprese della percezione, che riguardano il nostro presente, che rimettono in gioco la memoria e allacciano il racconto ad altre narrazioni, a incontri con altre opere, in un dialogo con altri artisti. Quello che ne esce è una mappa di eventi da percorrere nello stupore, e nellincantamento della voce che li fa rivivere. Grotte, boschi, mari, scogli, la natura tutta parla con le voci potenti degli Dei che lhanno abitata, e che sono ancora lì, nascosti alla nostra vista assetata solo di merci e votata al consumo della natura stessa”.
A seguire, alle 22, stessa location, altra “etoile” del teatro italiano,  Lucilla Giagnoni, che interpreta, in prima regionale, il suo CASTA DIVA (collaborazione ai testi: Maria Rosa Panté; ambiente sonoro e musiche: Paolo Pizzimenti; luci e immagini: Massimo Violato; assistente alla messa in scena: Maria Laura Vanini; spettacolo realizzato dal Comune di Sirmione in collaborazione con Centro Teatrale Bresciano e Teatro Faraggiana di Novara).
In occasione del centenario dalla nascita, Lucilla Giagnoni dedica uno spettacolo alla divina Maria Callas. Prendendo ispirazione dalla cavatina di Bellini Casta Diva dalla Norma – invocazione e preghiera alla luna, resa celebre dallinterpretazione dellartista greca Giagnoni mette in relazione il mito di Callas con quello di Medea, esplorando la loro potenza di regine immortali, capaci nellarte della cura, ma anche i tratti rovinosi e distruttivi che le accomunano.
L’attrice – scrive Lucilla Giagnoni – racconta di greche e barbare, dalla voce e il volto di Maria Callas. Euripide, il cantore tragico della fine del mondo ellenico, fa di Medea una donna che uccide i suoi figli. Pasolini, il cantore della fine del mondo rurale e del sacro, fa della Callas una Medea senza canto. Mitiche e divine, Medea e Callas si specchiano, amano selvaggiamente e intensamente rovinano, senza risparmio di sé. Questo loro darsi le fa immortali… Quando finisce il racconto e si chiude il sipario, sempre e comunque, il mito continua”.

La XVII edizione proseguirà poi con un cartellone serratissimo e ricchissimo di appuntamenti e ospiti di rilievo.
Il 19 luglio alle 18.30 a Villanovaforru a Pinn’e Maiolu UN GIROTONDO DI FIABE, un concerto interattivo dove i piccoli spettatori saranno coinvolti attivamente, con Gianluca Podda e Giusy Murgia Onnis (produzione Palazzo d’inverno). Alle 20, ma al Nuraghe Genn’e Maria, TETI – una ninfa una dea, da Giuseppina Norcia, regia di Roberta Pasquinucci Cocco e Mariano Botindari, con Roberta Pasquinucci Cocco, una co-produzione LaSarda produce e La Fabbrica Illuminata. A Baressa, alle 21.30, alla Casa Museo, QUEL MATTINO DI MARZO di Nino Nonnis, regia di Maria Assunta Calvisi, costumi di Marco Nateri (produzione L’Effimero Meraviglioso)

Il 20, alle 20.30, a Villanovaforru, Pinne Maiolu, TZIA BIRORA, regia di Romano Foddai, con Maria Paola Dessi (produzione S’Arza Teatro). Alle 21,30 a Villanovaforru, Area Archeologica Pinn’e Maiolu, BRISEIDE A GAZA, liberamente ispirato a “Il silenzio delle ragazze” di Pat Barker, con Rita Atzeri e Chiara Vittone all’arpa, prima nazionale prodotta da Bam Teatro e Il crogiuolo.

Il 21 alle 20.30, al Museo Archeologico di Villanovaforru andrà in scena FRAGILE, con Francesco Civile e Marta Proietti Orzella, regia di Susanna Mameli (produzione Anfiteatro Sud).

Il giorno dopo, il 22, alle 20.30, a Urzulei, Tombe dei Giganti S’arena, Matteo Belli presenterà in prima regionale SOLITA’ Solo un uomo, un uomo solo, un solo uomo (produzione Ca Rossa). A Villanovaforru, Pinne Maiolu, alle 20.30 DALLA LUNA AI MENHIR, testo e regia di Bepi Vigna, con Marta Gessa, nuova produzione de Il crogiuolo.
Il 23, alle 21.30, a Villanovaforru, a Pinn’e Maiolu, ancora Matteo Belli in SOLITA.

Villanovaforru, all’area archeologica Genna Maria, il 24 luglio, alle 19.30, sarà palcoscenico di DIVERSI NOI, autodeterminazione e inclusione attraverso il progetto teatrale (progetto Diversamente onlus/Il crogiuolo). Alle 21.30, al Nuraghe Genna Maria, IL SIGILLO, delusioni e sogni di migranti in cerca di diritti universali, di e con Alessandro Garzella produzione Animali Celesti – Teatro d’arte civile, in collaborazione con Carovana SMl.

Il 25, alle 19 a Villagrande Strisaili, area archeologica Sa Carcaredda, COME D’INCANTO, testo e regia di Monica Corimbi, con i narratori di storie di Bocheteatro. A Villanovaforru, area archelogica Pinn’e Maiolu, alle 21.30, THAUMATA, concept, coreografia e costumi di Mario Coccetti – Collettivo Artistico S-Dance Company, interpreti under 35: Anita Giannini, Flavia Giuliani, Giovanni Karol Borriello, Sally Demonte (produzione Asmed). Villagrande Strisaili il 26 accoglie a Sa Carcaredda, alle 19, CAMMINA CAMMINA LUCERTOLINA, da una fiaba di Maria Lai e Giuseppina Cuccu, drammaturgia, scena e regia Giampietro Orrù, produzione di Fueddu e gestu con Maura Grussu e Nanni Melis, musiche di e con Ottavio Farci e Veronica Maccioni. Il 27 luglio si chiudono gli appuntamenti di spettacolo, a Villagrande strisaili, Sa Carcaredda, alle 19, con DALLA LUNA AI MENHIR.

Le residenze artistiche a Villanovaforru/Baressa

Un progetto di residenza artistica anche quest’anno al NurArcheoFestival. Dal 18 luglio al 31 luglio Che fine hanno fatto i punkabbestia? di Piscopo/ Lanzillotti, finalista al Premio Scenario 2025, un progetto Under 35 prodotto da BAM teatro/Teatro delle Briciole in collaborazione con il NurArcheoFestival.
Arriverà poi Alfonso Santagata, uno degli interpreti di punta del teatro di ricerca e di rinnovamento della scena italiana, che a fine luglio a Baressa, in data da definire, terrà il seminario Come  scrivere la  propria  partitura. “Ormai – scrive – sono anni che incontro attori: i seminari sono il pretesto per entrare in relazione con energie umane che hanno concezioni del mondo diverse, che affrontano percorsi della propria memoria inseguendo ombre di creature destinate al teatro. E’ necessario far circolare mondi e tensioni diverse. Come se l’utopia fosse quella di rifondare un nuovo pubblico, una nuova sensibilità. I sentimenti sovrani: la follia, così come l’amore, l’odio, la gelosia, la guerra sono grandi elementi drammatici, densi di segni indecifrabili e affascinanti, capaci di provocare e rendere necessaria l’energia inconscia e oscura che ognuno ha dentro di sé; energia indispensabile al lavoro di chi agisce e si mostra al mondo tutte  le sere. Continuo a pensare al teatro come a un’arena di scontro e d’incontro e non come a un luogo rappacificato col mondo, scriverò sul corpo dell’attore la propria partitura indagando sull’esperienza emotiva e della propria memoria… perché  soltanto sostenendo la creazione di una partitura sul proprio corpo l’ attore diventa autore di se stesso e non semplice esecutore di una pagina”.

Il programma del NAF 2025 è su: www.ilcrogiuolo.eu. Per ulteriori aggiornamenti è possibile visitare la pagina www.facebook.com/nurarcheofestival. Per informazioni, prevendite e prenotazioni chiamare il numero 334 8821892.

Direzione artistica Rita Atzeri

Il crogiuolo
Casa Saddi
, Pirri

Per informazioni: tel. 334 8821892

info@ilcrogiuolo.eu
ilcrogiuolo@gmail.com

Direzione artistica Rita Atzeri

Post recenti
Contattaci

CERCA NEL SITO: DIGITA LA PAROLA E PREMI INVIO ↵